Danni dal maltempo: “Regione ed Enti locali abbandonati a sé stessi”
“La nostra Amministrazione Comunale chiede che il governo nazionale receda dal provvedimento cosiddetto “Milleproroghe” ed assegni immediatamente alla Regione ed alle Comunità Locali provvidenze economiche straordinarie per il ristoro dei danni, per la somma urgenza, le attività produttive, il territorio e le infrastrutture”.
Il Sindaco Sergio Paolucci torna a sottolineare l’esigenza di interventi a sostegno del territorio dopo le eccezionali precipitazioni dei primi giorni di marzo e i danni conseguenti.
“Chiediamo inoltre che le imprese, colpite dall’alluvione e impossibilitate a riprendere per intero la propria attività, siano temporaneamente esonerate dal pagamento di tributi, tasse, mutui ed aiutate a riavviare la produzione e che la Regione e la Provincia avviino un piano straordinario di messa in sicurezza dei torrenti e dei fiumi che ne prevenga in futuro l’esondazione.
“Prendiamo atto che nonostante la dichiarazione dello stato di emergenza e gli impegni pubblici dichiarati, dal Governo ancora non sono pervenuti né finanziamente né impegni precisi circa la loro entità e i tempi di erogazione, mentre al contrario si è avuta notizia della decisione del Governo Nazionale di subordinare l’attivazione del Fondo Nazionale di Protezione Civile all’applicazione di addizionali fiscali regionali sulla benzina, sull’IRAP, sull’IRPEF e sui tributi locali.
Tale decisione di fatto inaugura una nuova stagione “federalista” nella quale la nostra Regione per prima in Italia viene abbandonata a sé stessa e privata di risorse nazionali prima riconosciute a tutti ed è profondamente ingiusta verso comunità duramente colpite da calamità naturali.
Infine chiediamo che vengano allentati i vincoli imposti ai Comuni dal patto di stabilità per consentire almeno il ricorso a mutui per opere straordinarie di ripristino di opere pubbliche e che le risorse economiche straordinarie siano reperite con i risparmi derivanti dall’accorpamento delle elezioni amministrative del 15-16 maggio con i referendum del 12 giugno”.
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Autore | Addetto Stampa |